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Eliana Liotta
con Piergiuseppe Pelicci e Luciana Titta

La dieta Smart Food
Rizzoli

L’autore
Giornalista, scrive per Sette e Io donna (settimanali del Corriere della Sera). Il suo blog su iodonna.it è Il bene che mi voglio. In Rcs è stata direttore del mensile, del sito e della collana di libri OK Salute e vicedirettore del settimanale Oggi. Il suo libro La dieta Smartfood (Rizzoli), vero caso editoriale, è rimasto per due mesi consecutivi nella top ten dei best seller: illustra la prima dieta italiana con un marchio scientifico, quello del celebre IEO di Milano.

Il libro
Questo è un libro che fa finalmente chiarezza su cosa, quanto e come mangiare per vivere di più e meglio. Smartfood è la prima dieta italiana con un marchio scientifico: nasce in collaborazione con un grande centro, l’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano. Facile da seguire, propone un metodo in due fasi per cambiare senza sacrifici le abitudini a tavola. I risultati? Si combattono i chili di troppo e si prevengono cancro, patologie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative. Ormai si è capito che alcuni alimenti si comportano come farmaci, capaci di curare e proteggere l’organismo. E i protagonisti della Dieta Smartfood sono proprio questi super cibi: 30 Smartfood, da non farsi mancare a tavola perché sono alleati della linea e della salute. Sono smart, cioè brillanti, intelligenti, perché la loro azione sul nostro corpo è straordinaria. Saziano, contrastano l’accumulo di grasso, allontanano le malattie e allungano la vita. Si tratta di alimenti comuni: dalla lattuga ai cereali integrali, dalle fragole ai pistacchi. In questo libro, Eliana Liotta spiega in modo semplice come inserirli nei menù e rivoluzionare in poche mosse il nostro stile di vita.
Ogni consiglio è improntato al rigore scientifico, perché la Dieta Smartfood si basa su migliaia di ricerche, selezionate dalla nutrizionista Lucilla Titta, e sugli studi all’avanguardia di nutrigenomica, la disciplina che va a individuare le relazioni tra patrimonio genetico e cibo. Si è scoperto infatti che alcune molecole che assumiamo con l’alimentazione influenzano i nostri geni e quindi il nostro stato di salute. Non solo: l’ipotesi più affascinante, in corso di sperimentazione, è che addirittura riescano a imbavagliare i geni che ci fanno invecchiare. Il pioniere di questi studi è uno dei coautori del libro, Pier Giuseppe Pelicci, il primo scienziato al mondo ad aver dimostrato l’esistenza dei geni dell’invecchiamento nei mammiferi.